Diagnosi tardiva di malattia terminale e danni risarcibili


 

Con sentenza n. 23846 del 18 settembre 2008 (pubblicata in Foro it. 2009, I, 1814) la Corte di Cassazione ha esaminato la problematica inerente alla diagnosi tardiva di una malattia in fase terminale.
Secondo la Corte una diagnosi non tempestiva di una malattia terminale può provocare danni risarcibili sotto due diversi profili.
Innanzi tutto perchè essa incide sulla qualità di vita del paziente: la diagnosi tempestiva, infatti, consente ai medici (ovviamente con il consenso del malato) di adottare tutti gli interventi e le cure possibili, alleviando le sofferenze del paziente e talvolta consentendogli di vivere più a lungo.
Inoltre perchè permette al paziente di “scegliere, se possibilità di scelta vi sia, ‘che fare’ nell’ambito di quello che la scienza medica suggerisce“.
Per quanto concerne la prova dell’eventuale danno subito, la Cassazione ammette il ricorso alle presunzioni.